KFI festeggia 30 anni

Dalla vendita di stampanti di codici a barre, KFI oggi è in prima fila nell’implementazione di soluzioni per l'ottimizzazione dei processi produttivi

  • Novembre 8, 2021
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  • Oggi KFI è una realtà di punta nel proprio settore: una settantina di dipendenti tra la sede di Binasco e le filiali italiane
    Oggi KFI è una realtà di punta nel proprio settore: una settantina di dipendenti tra la sede di Binasco e le filiali italiane

Da trent'anni, nel 2021, KFI, propone soluzioni d’implementazione di soluzioni integrate per l’efficientamento dei processi in tutte le fasi della supply chain. Questo traguardo non è un punto di arrivo, ma una partenza per guardare al futuro.

Una strada virtuosa dal 1991

Tutto è iniziato nell’ormai lontano 1991 «con tre scrivanie e tre lampadine», ricorda Carlo Caserini presidente di KFI e cofondatore dell’azienda insieme con Renzo Castelli. «Cercavamo una strada innovativa e virtuosa per dare risposte alle aziende della logistica e del manifatturiero. Dalla vendita di hardware, essenzialmente terminali e stampanti per i codici a barre, siamo passati allo sviluppo di soluzioni software customizzate per la gestione di logistica, produzione e retail».

Un'azienda che si differenzia sul mercato

Oggi KFI è una realtà di punta nel proprio settore: una settantina di dipendenti tra la sede di Binasco e le filiali italiane e un volume di affari che per la fine dell’anno punta ad arrivare a 30 milioni di euro. «Siamo un’azienda che si differenzia sul mercato: seguiamo la progettazione e la produzione di prodotti per il mercato OEM, abbiamo un reparto servizi di eccellenza che è unico in termini di organizzazione e, da quattro anni a questa parte, abbiamo attivato la consulenza di soluzioni innovative per la supply chain. Questo ci permette di non essere più dei semplici distributori di prodotto, ma una società di consulenza e system integrator di hardware, software e servizi post-vendita. È un cambio di paradigma importante: siamo partiti dal vendere terminali e stampanti e siamo arrivati a offrire un livello di competenza più articolato e pregiato».

Visione completa del mercato

All’interno di un costante percorso di crescita, che solamente la pandemia è riuscito a rallentare, KFI ha saputo avere sempre una visione completa del mercato, atteggiamento che le ha permesso, talvolta, anche di anticipare i tempi in un settore che ha avuto un’evoluzione importante negli ultimi anni. «Punto fermo sono i nostri collaboratori», sottolinea Caserini. «Tra quelli più storici, alcuni sono con noi da oltre 20 anni, e i nuovi è il loro know-how che deve essere valorizzato: bisogna lasciare spazio alle persone di esprimersi, integrando i reparti e favorire lo scambio di informazioni».

Tensione verso l'innovazione

Punto fermo è anche la costante tensione verso l’innovazione. «Siamo passati da una vendita di prodotto all’analisi dei processi che, spinti dall’e-commerce, stanno crescendo in modo significativo», aggiunge. «Nel movimentare la merce e gestire gli inventari è indispensabile essere on time rispetto agli ordini. Quindi, tutta la filiera deve essere efficiente, senza insicurezze e buchi neri, per migliorare la performance». Con una scelta pioneristica, KFI fu tra le prime aziende 16 anni fa a introdurre l’uso della voce nella gestione della logistica in ambito GDO. «Adesso la stiamo applicando anche nel controllo qualità e nella check-list», annuncia Caserini.

Un futuro di dialogo e confronto

Per l’azienda di Binasco il futuro è oggi. Ed è un futuro che si costruisce seguendo gli stessi principi che hanno guidato KFI nei suoi 30 anni di storia: persone, contaminazione e innovazione, tre elementi che sono profondamente interconnessi. «Le idee arrivano dalle persone, indipendentemente dal ruolo che svolgono in azienda. La contaminazione è fondamentale per trovare la giusta soluzione: l’innovazione si alimenta con il dialogo e il confronto tra comparti diversi, con il lavoro in team e con un rapporto aperto con il cliente. Tutto questo permette non solo di dare risposte, ma di dare risposte nuove rispetto a quelle di ieri. E finché ci sono novità, c’è sempre da imparare».