Sul sito si legge che la vostra azienda è stata fondata nel 1946: in più di 75 anni di storia, cosa è cambiato?
Esatto. Contardi, nasce 75 anni fa con il nome di Vetrochimica. Fondata da mio nonno, nasce come rivenditore di vetreria da laboratorio, occupandosi di articoli di consumo necessari a strutture come ospedali e aziende chimico-farmaceutiche. Nel tempo, Contardi si è evoluta creando una linea di produzione per effettuare modifiche su articoli standard a catalogo, in base alle esigenze dei clienti, diventando così una soffieria. Il passo successivo ha portato l’azienda a entrare nel settore dei vetri per l’industria: chi pensa al vetro, pensa a un materiale comune e unico, mentre in realtà ci sono molteplici tipologie di vetri. Noi, ci occupavamo già di vetreria da laboratorio in vetro borosilicato, ed essendo in contatto con le aziende produttrici, abbiamo deciso di avvicinarci al mercato dei vetri speciali in ambito tecnico/industriale. Si tratta di vetri che vengono utilizzati in applicazioni che subiscono attacchi chimici e con temperature e pressioni elevate. Nel tempo l’azienda, seguendo l’evoluzione del mercato, si è focalizzata sul settore industriale, mentre il settore laboratorio è andato sempre più scemando, per diversi motivi. I più importanti sono stati l’avvento delle plastiche monouso e di macchinari per le analisi che hanno fatto venire meno la richiesta continuativa di materiali di consumo. Il settore è stato definitivamente abbandonato quando negli anni 2000 sono nati grandi cataloghi internazionali che permettevano ai clienti finali di bypassare i rivenditori per gli articoli standard. Oggi, siamo focalizzati completamente sul settore industriale. Siamo un marchio riconosciuto, e forniamo impiantisti e produttori di macchinari: siamo, peraltro, gli unici in Italia certificati per rilasciare spie visive in vetro per utilizzo a pressione. Oltre al settore industriale, rimane una frazione di prodotti dedicati all’illuminazione tecnica.
Quali sono i prodotti che vi rendono più riconoscibili sul mercato in modo specifico?
In modo specifico noi siamo produttori di spie visive e passaggi visivi. Le spie visive sono dischi o lastre in vetro piano, che servono per poter vedere all'interno di un apparato o di un impianto. I passaggi visivi, invece, sono tubi in vetro borosilicato: fondamentalmente una tubazione in acciaio interrotta da una sezione in vetro dove si verifica il flusso. In qualsiasi tipologia di impianto è necessario che ci siano dei punti di osservazione e verifica, queste postazioni possono essere utilizzate da personale, oppure da sensori che supervisionano il processo. Siamo, inoltre, presenti anche nel mondo del vetro ceramico per camini, e in quello del vetro al quarzo per alte temperature.
Quali sono le principali caratteristiche delle vostre soluzioni, e i fattori vincenti alla base?
La caratteristica centrale delle nostre soluzioni è la loro personalizzazione. Produciamo prodotti su richiesta del cliente: chiaramente abbiamo articoli standard, quelli definiti dalle norme, ma abbiamo la possibilità di intervenirvi in base alle richieste specifiche. Non siamo una vetreria: siamo una azienda in grado di rispondere a domande tecniche su applicazioni, resistenze a pressioni e temperature, supportare i clienti nelle scelte e rilasciare prodotti certificati in base alle diverse esigenze. Una buona parte del nostro core business è costituita dal supporto tecnico a chi produce impianti e macchinari: il nostro plus è la competenza.
Quale è stata la risposta dell’azienda all’esigenza sempre più attuale e urgente di soluzioni sostenibili ed efficienti in termini energetici?
Innanzitutto Contardi sta operando per una ristrutturazione aziendale, intesa come demolizione degli edifici vecchi per costruirne di nuovi, orientati in senso sostenibile e di efficientamento energetico. Nel corso degli anni l’azienda è riuscita a eliminare completamente l'utilizzo di gas per le lavorazioni. Tutti i processi per cui erano necessarie fiamme libere sono stati sostituiti da tecnologie più moderne. Abbiamo, per esempio, macchinari per la separazione dell'idrogeno e dell'ossigeno: a partire da acqua distillata la macchina separa idrogeno, ossigeno e dà la possibilità di avere due gas e quindi di ottenere una fiamma. Questo comporta un impatto ecologico drasticamente ridotto. Tutti i forni a gas sono stati, inoltre, sostituiti da forni elettrici dotati di attrezzature che li tengono in funzione solo quando necessario. Il riscaldamento di tutto l'impianto produttivo è a pavimento, con un grosso risparmio di energia sulla caldaia. Ci sarà, poi, la possibilità di installare sul tetto dell’azienda pannelli solari e stiamo già operando in direzione di un riciclo continuo dell'acqua. Per tutti i macchinari che lo consentono riutilizziamo la stessa acqua per molteplici cicli. In un'ottica di riciclo abbiamo eliminato tutti i materiali plastici possibili, muovendoci verso materiali più naturali, quindi legno e cartone, dove possibile, riciclati.
In quali mercati siete presenti? Oltre ai vostri prodotti, offrite qualche servizio specifico ai vostri clienti?
Siamo presenti fondamentalmente nel mercato italiano: per la maggior parte forniamo aziende che poi esportano i propri prodotti in tutto il mondo. L’85% del nostro prodotto va in Nord Italia. Settori fondamentali sono l'alimentare, il chimico, il tessile, il trattamento delle acque e in generale tutti i settori dove si lavora a temperature elevate, ad esempio caldaie, forni e boiler. Il nostro servizio specifico, quello che più ci caratterizza, è la capacità di supportare i clienti nelle scelte da compiere, non ci limitiamo a fornire un prodotto. Dal punto di vista operativo, essendo specialisti della tempra del vetro e specializzati su prodotti molto piccoli, forniamo un servizio di tempra in tutta Italia per articoli di piccole dimensioni.
Che bilancio si potrebbe tracciare del 2022 della vostra azienda? E cosa possiamo aspettarci dal futuro?
Il 2022 è stato un anno particolare e diverso, senza precedenti: c’è stata una corsa dei prezzi delle materie prime, del gas e in generale dell’energia. Tutto è aumentato sproporzionatamente più volte, questo ha fatto sì che il fattore fondamentale da tenere sotto controllo fossero i costi: fortunatamente, noi, operando in una nicchia, abbiamo potuto limitare l’impatto sui clienti organizzando gli acquisti delle materie prime in modo da ottimizzare gli stock ritardando o comunque limitando gli aumenti dei prodotti finiti. Tirando le somme, abbiamo comunque raggiunto gli obiettivi che ci eravamo posti. Siamo ambiziosi e per quest’anno ci poniamo l’obiettivo di un aumento circa del +5 del fatturato, e contiamo di raggiungerlo.
