La Direttiva (EU) 2020/2184 e il suo decreto di recepimento D.Lgs. 23 febbraio 2023 n.18

Il decreto, recepito in Italia dopo due anni dall’entrata in vigore, riordina la legislazione sull’acqua potabile enfatizzandone i piani di sicurezza dell’acqua

  • Aprile 8, 2023
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    La Direttiva (EU) 2020/2184 e il suo decreto di recepimento D.Lgs. 23 febbraio 2023 n.18

Dopo due anni dall’entrata in vigore della direttiva (EU) 2020/2184, 12 gennaio 2021, l’Italia l’ha finalmente recepita lo scorso 23 febbraio 2023.

Il Decreto Legislativo 23 febbraio 2023 n. 18 è stato pubblicato lo scorso 6 marzo 2023 ed è entrato ufficialmente in vigore, 15 giorno dopo, lo scorso 21 marzo 2023. La nuova direttiva abroga il Decreto Legislativo 2 febbraio 2001 n. 31 di recepimento alla direttiva 98/83/CE e nei prossimi anni abrogherà anche il Dm 6 aprile 2004 n. 174 per i materiali a contatto con l’acqua potabile.

Il nuovo decreto, riordinando la legislazione che tratta l’acqua potabile da maggiore enfasi ai piani di sicurezza dell’acqua e legando il Decreto Legislativo al rapporto ISTISAN 22/32 “linee guida per la valutazione e la gestione del rischio per la sicurezza dell’acqua nei sistemi di distribuzione interni degli edifici prioritari e non prioritari e in talune navi ai sensi della direttiva (UE) 2020/2184” appena pubblicato dall’Istituto Superiore della Sanità.

Applicazioni e atti di esecuzione

Il decreto, per alcune sue applicazioni avrà bisogno di una serie di atti di esecuzione che verranno pubblicati, da parte della commissione europea, nel corso dei prossimi anni.

In particolare si attendono, entro gennaio 2024, i disposti per stabilire i requisiti minimi armonizzati per i materiali e le procedure e i metodi per accettare i materiali finiti.

Entro gennaio 2025 saranno disponibili le liste positive dei materiali, siano essi metallici che gomme e plastiche elaborati dall’istituto chimico europeo ECHA.

Appena ciò sarà disponibile il decreto del Ministro della salute 6 aprile 2004, n. 174 verrà definitivamente abrogato ma rimane discrezione del Ministero della salute, in cooperazione con l’ISS, adottare criteri aggiuntivi di idoneità per i materiali che entrano a contatto con l’acqua destinata al consumo umano.

Particolare attenzione è stata posta per i reagenti chimici e i materiali filtranti attivi e passivi (ReMaF) da impiegare nel trattamento delle acque destinate al consumo umano. Visto che tali prodotti potranno essere commercializzati solo se autorizzati è stata prevista una procedura di certificazione che, partendo dal gennaio 2026, aprirà un transitorio fino a gennaio 2036.

Istituzione di organi controllo

Il decreto poi istituisce una serie di organi di controllo e/o registrazione che dovranno permettere la circolazione delle informazioni sulla reale situazione idropotabile nazionale.

Tra i punti si evidenzia che il legislatore ha voluto promuovere l’utilizzo dell’acqua potabile introducendo una serie di obblighi di informazione al pubblico e l’accesso all’acqua che comprendono punti di distribuzione all’interno e all’esterno di spazi pubblici quali aeroporti e stazioni.

 

Alberto Spotti,
Segretario tecnico di AVR