Da novant’anni nel segno dell’innovazione continua

Intervista esclusiva a Costantino Serpagli, Marketing Director di Pompetravaini, storica azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di pompe per l’industria, con sede a Castano Primo (MI)

  • Tre generazioni Travaini
    Tre generazioni Travaini
  • Uno scorcio dell’interno della ditta nel 1929
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  • Serie TCH. La pompa a norma ISO per la chimica
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  • Serie TBA. La pompa per il GPL riferimento di mercato
    Serie TBA. La pompa per il GPL riferimento di mercato
  • La vista Aerea del complesso industriale della Pompetravaini, a Castano Primo
    La vista Aerea del complesso industriale della Pompetravaini, a Castano Primo

Nel 2019 POMPETRAVAINI festeggia un traguardo importante. La sua storia – un lungo percorso che attraversa quattro generazioni – si è sempre caratterizzata per il rispetto di due principi fondamentali: grande capacità innovativa ed estrema attenzione e serietà verso il cliente.

Signor Serpagli, ci può raccontare brevemente la storia dell’azienda e le fasi salienti che le hanno permesso di tagliare questo importante traguardo?

Pompetravaini nacque nel 1929 grazie all’intuizione di Carlo Travaini (omonimo dell’attuale Presidente, suo nipote), che da tecnico della Tosi di Legnano – storica azienda specializzata in turbomacchine – decise di mettersi in proprio. L’azienda produceva pompe per conto terzi: è la ragione per cui a quel tempo ancora non compariva il suo nome sul mercato, pur avendo già la capacità di costruire qualsiasi pompa su disegno o con materiale del committente. Negli anni seguenti, l’esperienza maturata e l’aggiornamento tecnologico continuo accrebbero notevolmente le capacità aziendali aumentando le possibilità produttive tanto da richiedere un ampliamento di sede e spingendo a spostarsi, nel secondo dopoguerra, in un’area più ricettiva e ampia.

Il successivo passaggio di consegne al figlio Mario, nel 1954, coincise con un periodo fondamentale che portò alla nascita del marchio Pompetravaini Spa (1960). Mario Travaini ha rappresentato una figura chiave per l’azienda e per il suo processo di internazionalizzazione: da una prima fase incentrata sull’esportazione dei prodotti si arrivò negli anni Ottanta alla creazione di vere e proprie sedi estere, in Canada (con la Premier Fluid Systems, nel 1985) e in Nord America (con la Travaini Pumps USA, nel 1986). Esse ricevevano direttamente dall’Italia le pompe, che venivano assemblate in loco con componentistica americana, creando così veri e propri sistemi Plug&Play pronti per l’utilizzo. Da quei primi passi, oggi Pompetravaini è arrivata a essere presente in oltre 80 Paesi.

Nel 2008 la Presidenza è passata al figlio Carlo, già in azienda dagli anni Ottanta nel ruolo di Direttore Tecnico e primogenitore di tutte le pompe sviluppate negli ultimi 25 anni. Uno step innovativo fondamentale portato nella produzione da Carlo Travaini è avvenuto già nel 2003, con l’introduzione dei centri di lavoro e magazzini dedicati automatizzati (FMS), una vera rivoluzione tecnologica che ha anticipato di quindici anni quello che oggi viene chiamato Industry 4.0. Da qui arriviamo a festeggiare oggi i nostri primi novant’anni.

Esportate in oltre 80 nazioni. Quali sono i mercati con cui interagite maggiormente? E quali i vostri prodotti di punta?

Il mercato nordamericano è quello che più ci dà soddisfazioni, ma siamo presenti in tutte le nazioni industrializzate che necessitano di una delle nostre tipologie di prodotto: compressori e pompe per vuoto ad anello di liquido (per gas), pompe centrifughe (per liquidi) e pompe e compressori a lobi, sempre per gas, quest’ultime frutto della recente acquisizione dell’azienda BORA Blowers Srl di Modena. A livello di settore, invece, specie per quanto riguarda le pompe centrifughe, il nostro riferimento è il mondo industriale, quello chimico in particolare. È un mercato che richiede una certa raffinatezza costruttiva e la capacità di rispondere a determinate esigenze e specifiche normative ISO (ANSI negli Usa). A livello tecnologico la nostra produzione di pompe si colloca in mezzo tra due tipologie: quella di pompe per impieghi civili, che non necessitano di particolari caratteristiche costruttive, e quella di pompe per il petrolifero, che devono invece assolvere a richieste estremamente stringenti. Una struttura così diffusa deve appoggiarsi a un network importante.

Come si è evoluto negli anni il mercato delle pompe? È stato intaccato dalla crisi economica o la vostra flessibilità vi ha consentito di non subire contraccolpi particolari?

Quando si parla di pompe si parla di svariate applicazioni. Nel nostro settore il mercato domestico tiene in virtù della performance dei costruttori di impianti, nostri interlocutori primari. A livello internazionale dalla grande capacità di Pompetravaini di promuovere il proprio prodotto affiancandosi a partner locali. Recentemente abbiamo siglato una joint-venture in India proprio con un partner locale, che ci consentirà di avere un’entratura maggiore in un contesto molto complesso, che sarebbe impossibile avvicinare con i soli nostri sforzi. Così come in Cina, dove si sta creando una classe media che rende il mercato sempre più interessante per i consumi interni, ma al momento difficilissimo da approcciare. Essere all’avanguardia è una nostra caratteristica distintiva, sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo.

Quali progetti state portando avanti al momento?

Pompetravaini rivolge sempre lo sguardo al futuro. In questo momento siamo in un’ulteriore fase di slancio per l’azienda, che prevede l’inserimento di tanti nuovi ingegneri, soprattutto giovani, in tutte le diverse aree e in affiancamento al personale esistente, con l’obiettivo di costruire pian piano il team che verrà dopo di noi e che sarà guidato nel futuro dall’Ing. Federico Travaini, la quarta generazione entrata in azienda recentemente dopo un’esperienza di un paio d’anni presso altre realtà. È un investimento che ha importanti ricadute sulla parte tecnica, con l’innesto di molti ingegneri nei settori della ricerca e sviluppo, della qualità, in sala prove e produzione; anche nell’area commerciale, perché tutto il nostro personale deve essere altamente qualificato anche dal punto di vista tecnico.

Altro sviluppo importante è quello che riguarda la fase di customizzazione del prodotto. Abbiamo infatti del personale dedicato esclusivamente a interfacciarsi con il cliente per ascoltarne le richieste di personalizzazione, raccoglierne le specifiche ecc. Questo poi riporta tutte le informazioni al nostro Ufficio Tecnico il quale si preoccupa di mettere in pratica il progetto. Il risultato è un’ottimizzazione delle tempistiche e un taglio netto delle inefficienze. La customizzazione del prodotto ha sempre rappresentato un punto fondamentale per noi, e lo sarà sempre di più: lavorando prevalentemente con l’industria chimica abbiamo a che fare con una serie infinita di variabili nelle esigenze costruttive. Difficilmente nella stessa fornitura vendiamo più di quattro pompe identiche, anzi spesso basta il minimo dettaglio per far sì che ogni pompa sia un pezzo unico.

Parlando nello specifico del complesso industriale di Castano Primo, quando è nato? E come è organizzata la manutenzione al suo interno?

Il complesso industriale che è in ulteriore espansione, attualmente si sviluppa su una superficie di 25.000 mq, è stato progettato nel 1982 e arriva oggi a contare circa 170 dipendenti. La manutenzione per noi è un aspetto assolutamente determinante. Uno dei punti di forza della Pompetravaini è proprio quello di affidarsi al fornitore per la manutenzione di determinati componenti fondamentali, perché siamo convinti che nessuno meglio di chi ha costruito l’impianto può intervenire al meglio su di esso. Certo, è un costo in più, ma è più sicuro: i nostri magazzini automatici in oltre quindici anni si sono dovuti fermare solo un paio di volte ed unicamente per il danneggiamento di componenti minori. Svolgiamo anche attività di manutenzione interna generale e preventiva per la quale c’è un team dedicato di due persone.

Quanto è importante per Pompetravaini la presenza a fiere ed eventi legati all’industria? Li considerate un buon modo per conoscere altre realtà e avviare nuove sinergie?

Pompetravaini è molto attenta nella selezione delle fiere ed eventi a cui partecipare. Su tutte, l’ACHEMA di Francoforte è la manifestazione di riferimento per il settore della chimica. Qui incontriamo tanti nostri partner distributori e clienti e tutti gli operatori più importanti del comparto. Negli anni la funzione delle fiere si è evoluta. Se prima rappresentavano soprattutto una grande vetrina di promozione delle proprie novità di prodotto, oggi questa attività è demandata in gran parte alle piattaforme web. A ciò fanno eccezione le fiere ospitate in quei Paesi, specie in medio-oriente, dove la barriera linguistica e la scarsa diffusione di Internet sono ancora ostacoli molto forti. In questi contesti la nostra presenza mantiene un carattere più “esplorativo”, e la presentazione fisica del prodotto è ancora il miglior modo per farsi conoscere.

Infine quali sono le aspettative di Pompetravaini per il prossimo futuro?

Siamo stati e saremo sempre un’azienda dinamica, attiva e vulcanica, proiettata allo sviluppo di nuovi prodotti. Il solco tracciato dall’apertura alle nuove leve si innesta in questa direzione. Forti di questo DNA, e della nostra storia ormai quasi secolare, non siamo spaventati da possibili prospettive di rallentamento dell’economia. In novant’anni abbiamo superato guerre, crisi e recessioni globali, sempre pronti a fronteggiare ogni situazione col nostro motto: “Giù la testa e lavoriamo!”. Perché lavoro, serietà, impegno e attenzione costante al cliente vengono prima di tutto; il nome Pompetravaini sarà sempre sinonimo di tutte queste componenti.

 

Alessandro Ariu

a.ariu@tim-europe.com